martedì 27 aprile 2010

Venerdì

Venerdì avrò una risposta. Venerdì saprò se ciò che agogno si concretizzerà.
Oggi è solo martedì...

... Dèi, aiutatemi... riuscirò a sopportare l'attesa? :-s

martedì 20 aprile 2010

Altro lavoro cercasi...

No, non mi hanno licenziata, come potrei far pensare. Ho intenzione di licenziarmi io. E non voglio sentirmi dire le solite lagne del tipo "no ma che fai, hai uno stipendio fisso, di questi tempi è oro!" Anche la salute è oro. Uno stipendio si trova, la salute no. Quella già me la sono giocata in parte anni fa con l'orecchio, trascurandolo pur di stare dietro alle consegne. Ho giurato di non ripetere mai più lo stesso errore. Col cavolo che ci ricasco ancora.

L'ultimo anno e mezzo è stato un inferno. Avrei voluto mollare subito. Ho ricevuto forse uno o due zuccherini in mezzo a tante frustate psicologiche che non avete idea. Poi ho tenuto duro, mi ripetevo che ero io che dovevo diventare più forte, sopportare di più, come fan tutti, appunto. Poi parte di me si è ribellata. E si è fatta sentire. Somatizzando tutto, facendomi stare male. Io, che mai ho beccato influenze se non una all'anno (e doveva esserci un inverno davvero stronzo) stavo male praticamente ogni settimana. Vuoi l'orecchio, vuoi la testa, vuoi lo stomaco, vuoi il petto. Il senso di perenne stanchezza, l'angoscia ad alzarsi al mattino... le nottate insonni, pregando però che la notte non passasse, anzi: che durasse il più possibile. Anche se non avessi dormito. Tutto, pur di mettere più tempo tra me e il lavoro.

Io non regalo la mia vita a nessuno. Sto rovinando rapporti, amicizie, famiglia (perché non ti resta un atteggiamento roseo con chi ti sta vicino) e tutto il resto solo per qualcosa di "convenzionale" per il resto del mondo. Sono stufa di sentirmi dire "è così, devi abituarti". Un corno. Anche una volta si diceva così. Ma non mi pare che il progresso si sia fermato nel Medioevo. O sbaglio?

Voglio dedicarmi completamente alla scrittura. Magari un part-time nel frattempo, per far fronte alle piccole spese. Non ho ancora un affitto, non devo mantenere una famiglia. Voglio produrre, buttarmi nell'editoria a pesce. Ma se non ho il tempo di farlo, se continuo a lavorare 12 ore al giorno per di più non ricevendo altro che frustate, allora non riuscirò mai.

Auguratemi buona fortuna. Credo che ne avrò bisogno. Tanta.



lunedì 19 aprile 2010

E' difficile...

...tornare indietro, alla monotonia della vita lavorativa, quando per due giorni sei riuscita a rivedere una città che ami: Firenze.

E' difficile, quando sei riuscita a vedere dei cari amici e aver trascorso con loro il weekend, da mattina a sera.

E' difficile, dopo essersi separati alla stazione pensando a quando riusciremo a rivederci, tutti insieme.

Ancora più tremendo lo è se sai che non li rivedrai per un bel pezzo e vorresti invece averli accanto, nel momento del bisogno, sia tuo che il loro.

Mi mancate, ragazzi... ridevo e scherzavo dal finestrino del mio treno, mentre agitavo la mano come una bambina... ma dietro gli occhiali scuri che portavo avevo le lacrime che pregavano di uscire.

Arrivederci amici. Arrivederci Firenze. Ho lasciato un po' del mio cuore in tutti voi.