mercoledì 11 ottobre 2017

Aggiornamenti dal fronte: Chimera, Portici di Carta, Stranimondi e uno sguardo a Francoforte

Non ho più aggiornato il blog, mea culpa. Sono stati mesi molto densi. Dopo il Salone mi sono messa subito a testa bassa per lo studio di una nuova trama. Riuscirò a prendermi una pausa prima o poi (forse "molto" poi).

Ci sono parecchie novità in cantiere che mi terranno occupata nelle prossime settimane. Non so più neanche io dove voltarmi!


CHIMERA è finalmente uscito nelle librerie e negli store digitali lo scorso 5 ottobre. Di lui ho parlato a Portici di Carta, la celebre fiera all'aperto di cui Torino ci delizia ogni autunno. E' stato un weekend molto denso e fa sempre piacere stringere la mano ai nuovi lettori, reincontrare i vecchi, parlare con i compagni di scuderia presenti e farsi due chiacchiere all'ombra dei portici, con un caffè fumante, ignorando i piedi dolenti, il mal di schiena e l'odor di caldarroste che tentavano in un eterno supplizio di Tantalo :)



Di CHIMERA parlerò anche all'incontro di Stranimondi questo weekend, il 14 ottobre alle 12 durante l'appuntamento a tema "Il labirinto della memoria". Ci saranno anche altri autori - Francesca Caldiani, Ilaria Pasqua e Lorenzo Sartori - coordinati, nella discussione, dalla bravissima Pia Ferrara. E' la prima volta che vengo invitata come autrice ospite e non posso che essere onorata.



Un appuntamento MOLTO importante, invece, è quello in corso. Sia CHIMERA, sia IL CACCIATORE DI OMBRE ora sono alla Fiera del Libro di Francoforte. Confesso che dà una sensazione strana leggere la sinossi in inglese. Il mio sogno è vederli tradotti entrambi, e che le storie di Valderic e Jonathan possano viaggiare oltre il confine italiano.



Incrociamo le dita!





mercoledì 17 maggio 2017

CHIMERA #SalTo17



Non scrivo da parecchio sul blog. Sono stata presa, presissima, a testa bassa sulla nuova trama che mi ha preso mesi di studio per brevettarla, e tre per scriverla. Mentre il seguito de IL CACCIATORE DI OMBRE comincia a delinearsi nella mia mente, un'altra storia ha fatto capolino nella mia testa, bussando già dalla scorsa edizione del Salone Internazionale del Libro.

CHIMERA è... diverso da quando ho mai scritto finora. Non ci sono le tinte dark di Damnation con le sue crudeltà, non c'è il respiro carico di fatica e di ineluttabile disperazione che accompagna Il Cacciatore. E' uscito un libro d'azione, con naturalezza. Non vi spoilero l'argomento, non finché non uscirà la quarta di copertina ufficiale. Ma se vi piacciono le storie ad alta tensione, con uno spruzzo di sci-fi, allora questo sono sicura farà per voi.
La cosa buffa di questo libro è che è stato il titolo a essere nato per primo. Mi era balzato in mente mentre stavo chiacchierando con una lettrice al Salone. Non ricordo l'argomento ma avevo pensato "che bel titolo, mi piace!". E da lì ho pensato, che storia si potrebbe incastrare? E' assurdo, lo so. In effetti già pensavo a creare un romanzo ambientato in una realtà metropolitana (lo sto già facendo con un altro script di cui però non vi svelo il titolo! A tempo debito ;-) ), mi mancava soltanto capire che "tono" dargli e soprattutto su cosa dovesse incentrarsi. Alla fine l'idea l'ho avuta ed è diventata un'ossessione. Ho studiato su parecchi libri per rendere quantomeno verosimile parecchie tecnologie che ho descritto (niente spoiler, vi avevo avvisato!). Mesi e mesi china sui libri, come una studentessa, ore e ore passate in biblioteca con i libri incolonnati sul tavolo, che divoravo uno dopo l'altro. Ampliando le mie conoscenze sull'argomento, il soggetto del romanzo si è via via consolidato, e quando l'intreccio è stato chiaro nella mia testa ho cominciato a scrivere. Mi sono tappata in casa per mesi pur di finirlo. Il risultato potrete vederlo al Salone, dato che sarà in anteprima assoluta: uscirà in libreria soltanto questo autunno.
Come mi sento? Beh... avete presente quando si affronta una salita parecchio impegnativa, senza soste? Provate a pensare come vi sentireste una volta arrivati in cima. Ecco, è la stessa cosa.
Non vedo l'ora di essere a Torino e stringerlo fisicamente tra le mani. Dopo tanta fatica e tanto impegno, quello è il momento più importante.

#LaCorteEditore #SalTo17 #Chimera

venerdì 27 maggio 2016

IL CACCIATORE DI OMBRE in libreria!

Circa vent'anni fa, una Aky quasi quindicenne era appollaiata sulle scale che davano sul terrazzo della casa dei suoi nonni, unico punto fresco della casa in quel giorno d'estate. Aveva un portadocumenti in mano, pochi fogli A4, e una matita con le micromine che non bastavano mai. Si era piazzata lì e aveva cominciato a scribacchiare seguendo un'idea fantasiosa (che, riletta oggi, trovo così ingenua da strapparmi una risata, anche se come concept di base mi piace ancora...). Divorava una facciata dopo l'altra, e si schiacciava i fogli al petto quando passava qualcuno. Non voleva che altri leggessero finché non fosse finito, era gelosissima dei suoi scritti. Eppure allo stesso tempo sognava che quella storia approdasse sugli scaffali di tutta Italia, che piacesse, che emozionasse, che soddisfacesse chiunque avesse voluto leggerla. Sognava, con una parte di sé che diceva di rimanere coi piedi per terra e l'altra che faceva dei voli pindarici assurdi, pagina dopo pagina.

E' per questo che oggi sto vivendo questo giorno con un intontimento strano. L'euforia ha preso il mio cervello, gli ha dato una scrollata e mi ha lasciata praticamente inebetita, con questo ricordo che mi martella in testa, mentre realizzo un traguardo che sognavo da allora.

IL CACCIATORE DI OMBRE, dopo un anno di anteprima nelle Fiere e nei Saloni del Libro, finalmente approda in cartaceo in libreria. In TUTTE le librerie d'Italia.

La cosa più assurda è che ho aspettato così tanti anni perché arrivasse questo momento, e ora che è giunto quasi non riesco a rendermene conto. Non trovo neanche le parole per descriverlo, e non voglio affidarmi a frasi fatte. Forse un giorno lo farò. Per ora penso solo a godermelo, il momento.

Lunga vita ai sogni. Il mio si è avverato, finalmente.

giovedì 31 dicembre 2015

Tiriamo le somme

Così si dice, no? Tiriamo le somme. E' il momento in cui i social vengono invasi dai tradizionali post di "recap" dell'annata che sta per concludersi. Di solito non li faccio, mi sembrano falsi come i discorsi politici di fine anno, anche perché se comincio coi buoni propositi apriti cielo. Ma stavolta farò un'eccezione.
 
Il 2015 è stato, per me, un anno ricco di fatiche e, al contempo, di grandissime soddisfazioni. In campo letterario ho esordito non con uno, ma con ben due opere: IL CACCIATORE DI OMBRE (La Corte Editore, in anteprima assoluta anche al Salone del Libro di Torino e a Lucca Comics & Games) e DAMNATION (Nero Press), che dalle episodiche puntate mensili su ebook ha visto la luce in cartaceo proprio in questo mese. E' ovvio che non mi fermo, sono ancora all'inizio. Ho ancora molto lavoro da fare e sto cercando di carburare tutte le energie possibili per impegnarmici al meglio. Dietro le quinte (anzi, dietro lo schermo) si lavora cercando al contempo di star dietro ai mille impegni della vita reale, ma confido in un gennaio più "tranquillo" che mi permetta di concentrarmi solo sulla prossima trama che ho in cantiere e per cui ho dovuto studiare parecchio prima ancora di poter mettere la parola FINE anche solo al concept di base.
 
Sto chiudendo quest'anno come ho fatto per tutto il tempo: in viaggio. Col mio fido trolley grigio, che mi segue ormai da quasi nove anni, nonostante l'abbia strapazzato in tutte le maniere e su tutti i mezzi di trasporto disponibili. Sempre in viaggio per raggiungere, questa volta, il mio fidanzato. Quest'anno ho ancora fallito, non sono riuscita a concretizzare neanche un'ipotesi di convivenza, ma sto oliando un po' di ruote per riuscire a portare a casa qualche soldino in più... spero almeno di aver avuto l'idea vincente.
 
Viaggio con il mini-portatile, perché ci si tiene comunque in contatto. Con tutti quegli amici che sono lontani, e che ti mancano ogni giorno. Sono i giorni in cui soffri parecchio non avere la tua cerchia di amici, ad Asgard, una cerchia che per motivi legati al passato non mi posso permettere di stringere senza rischi (e non spiegherò qui perché..) Ma cerco sempre di mantenere vivi i legami, in ogni modo possibile, perché ci tengo sapere che tutti stiano bene, perché cerco di essere loro vicino quando la distanza geografica non me lo permette. Enrico, Luca, Debora, Silvia, e poi anche Simone, Federico, Elena, Luigi, Alessia, Claudio, e poi anche Lorenzo, Annalisa... questi sono solo un grappolo del lungo elenco di nomi che dovrei scrivere. Persone che ho conosciuto condividendo la mia passione per il fantasy e, soprattutto, uno degli hobby più strepitosi che abbia mai conosciuto (il gioco di ruolo dal vivo). Persone disperse per tutta l'Italia ma al contempo parte integrante della mia vita di ogni giorno. Persone che ringrazio per ogni volta che mi sono state vicine, anche solo per risollevarmi il morale dopo una giornata storta.
 
Quindi? Cosa voglio dal 2016? Niente. Caro 2016, non ti chiedo niente di più di ciò che sono. Voglio solo rimanere così. Mi basta avere la salute: al resto ci penso io, non ho paura di rimboccarmi le maniche. Però sbrigati ad arrivare, che di cose da fare ce ne sono tante e non vedo l'ora di iniziarle.
 
Buon anno a tutti. 
 
(By un Aky appollaiata sul sedile del treno che si scalda con la batteria del portatile) 

venerdì 10 luglio 2015

Mirror, mirror

Ciao, Eleonora. E' strano chiamarti per nome; da quanto tempo chiunque ti conosca, a parte fidanzato e parenti stretti, usa l'abbreviativo del tuo nickname? Sei sempre presissima, hai centomila cose da fare, spesso e volentieri non riesci a stare dietro a tutto, spesso e volentieri te li cerchi proprio, i casini e gli impegni. Perché non vuoi stare ferma. Perché non vuoi avere il tempo di fermarti, proprio no. Perché in quelle occasioni capita che ti soffermi davanti allo specchio, come in questo momento. E rifletti.

Non ti piace rivangare il passato, ma per quanto hai sperimentato è inevitabile. E' sempre lì che fa toc toc, ti intorbidisce qualche sogno, ti riempie di deja-vù il presente, ti instilla qualche dubbio sul futuro. Tu lo sotterri tutte le volte, lo poti ogni volta che fa capolino come una pianta velenosa. Perché non vuoi più vederlo. Vuoi dimenticare quei giorni bui in cui stavi davvero rischiando di perdere chi eri davvero. Ma ogni tanto serve.

Te lo ricordi? Facciamo un salto indietro di una decina d'anni. Eri giovane, non dico inesperta, ma la compagnia che avevi non era un gruppo e ce n'è voluto per scoprirlo. Non era amicizia. Era un dannato branco di profittatori, di quelli che si coalizzano contro di te a scuola fingendo di fare i simpaticoni, di ascoltarti, di essere i confidenti dei tuoi dubbi e dei tuoi problemi. Un branco che dipendeva da un individuo che aveva deciso, per te, un solo destino: casa, marmocchi e lavoro. Non c'era altro. Ti sei dovuta scordare lo studio, persino l'idea dell'università a distanza era esecrabile. E quando, distrutta dentro e fuori, ti confidavi con queste persone meschine, assistevi (senza renderti conto) al doppio carpiato con avvitamento della frittata, col risultato che ti convincevano che alla fine a sbagliare eri tu. E ci sei cascata con tutte le scarpe, povera fessa. Eh sì.

Ricordi quando hai parlato con quel simpaticissimo dottore al bar - un giovane psicologo infantile a cui hai realizzato un prezioso database pazienti aggratisse e lui per ringraziarti ti ha regalato quel bellissimo portadocumenti che usi ancora - che ti ha illustrato tanti percorsi di formazione a distanza? Ricordi che LUI era entrato, e aveva sentito casualmente il discorso? Non appena il dottore se n'è andato, ti ha guardato malissimo, e cosa ha detto? "Vedi di non montarti la testa". Era diventato il tuo padrone e tu, imbecille di una ragazza, non te ne rendevi conto. Eri la rana nella pentola d'acqua, te la ricordi la morale no? Ce n'è voluto per schizzare fuori da quell'incubo. Ci sono voluti nove anni. Te la sei presa comoda.

Quanto hai scritto, in quegli anni? Dov'era finita l'ispirazione? Nel cesso, e per fortuna che non hai tirato l'acqua, perché non l'avresti più recuperata. Scrivere era una perdita di tempo, non era redditizia, il fantasy era da cretini infantili, insomma-che-ti-metti-in-testa-e-pensa-piuttosto-a-badare-alla-casa. Era questa la tiritera. La continua umiliazione. Volevi staccarti, ma non riuscivi, avevi tutto il branco contro, il mondo gira così, sei tu che fai i capricci! ti dicevano, confondendoti le idee. Gente che non ha mai aperto un libro in vita sua, per cui la cultura non era altro che un fastidioso e inutile contrattempo. Scrivere non era una dote, era un difetto che doveva essere soppresso. Ed è stato lì che qualcosa si è incrinato. Quella passione non volevi gettarla alle ortiche. Era tua, tua soltanto. Ed è stata proprio la gelosia di quella tua passione, il fatto che non la condividevi con nessuno e con nessun altro ne parlavi, che ti ha aperto uno spiraglio. Che ti ha fatto capire che qualcosa stava davvero andando storto, che la direzione che stavi seguendo non ti stava portando a ciò che davvero volevi essere. Ti stavi trasformando in un automa guidato dalle ambizioni degli altri, non le tue. Di un'altra persona che progettava una moglie che non facesse altro che la donna-sforna-bambini, la casalinga senza desideri... dài, diciamocelo, ti mancava il burqa e il quadro era completo.
Quel malcontento ha cominciato a farti guardare attorno. A cercare altro. Hai trovato dapprincipio un sito che parlava di Fantasy e hai conosciuto, anche se virtualmente, delle persone. Persone che ora, a dieci anni di distanza, sono i tuoi migliori amici, che hai abbracciato e che vai puntualmente a trovare. E una di queste è l'uomo - non lui - che ora sta al tuo fianco.

Hai mollato tutto, ogni sicurezza economica, ogni convinzione, per riprendere in mano la tua vita. Hai scoperto l'amore, quello vero, e hai troncato ogni contatto con quell'esistenza misera e scialba, che nulla aveva di te se non le lacrime che hai versato. Hai affrontato lo stalking, quello pesante, quando ancora non era perseguito dalla legge. Ci sono state notti in cui hai avuto paura sul serio, giorni in cui ti sentivi gli occhi addosso, pedinata in ogni dove. Perché tu NON potevi mollare lui, scherzi, semmai doveva succedere il contrario, doveva uscirne lui vincitore agli occhi di tutti.  Ma non hai ceduto, non sei tornata sui tuoi passi, e di questo sono fiero di te. Hai tirato fuori le palle, hai affermato te stessa con prepotenza, con rabbia, e questo grazie a quelle nuove amicizie, a quelle persone che DAVVERO credevano in te e ti stimavano per quello che eri. E con quell'affermarsi, la scrittura ha avuto una spinta così grossa che ogni storia che da lì hai inventato è diventata di volta in volta la tua ossessione quotidiana. Dovevi riprenderti tutto quello che avevi perduto. In parte lo hai fatto, anche se gli anni della gioventù non si ricompreranno mai. Ma non ti interessa. Ti sei liberata, e questo è l'importante. 

E adesso? Sei qui, di fronte a uno specchio in cui ti sei riflessa praticamente ogni giorno della tua vita. Gli anni passano per tutti ma, a conti fatti, vuoi sapere il mio parere? Stai meglio adesso. Perché mi guardi, appena sveglia, e sulle labbra hai l'ombra di un sorriso che prima non ti compariva neanche a metterti sotto il naso un assegno da un milione di dollari. Sorridi perché sulla mensola del comodino c'è, incorniciata, la prima foto che hai scattato con il tuo attuale fidanzato. Sono quasi otto anni che state insieme e ne sei innamorata più che mai. Sorridi perché sopra la mensola c'è appeso il diploma di Regia e Sceneggiatura che desideravi conseguire da tanto tempo, e l'hai preso a voti quasi pieni. Sorridi perché lo scaffale è pieno di trofei canori e scrittori. Sorridi perché anche la passione musicale ha avuto il giusto sfogo, come ti ricorda la foto con tutti i membri del tuo gruppo rock in cima al ripiano. Sorridi perché sopra di me hai appeso tanti poster: i disegni dei personaggi che ti hanno fatto gli amici illustratori, le copertine dei libri che hai scritto e pubblicato (la saga di Damnation ti occupa un'intera parete, e la copertina del Cacciatore di Ombre svetta orgogliosa ai piedi del letto). Le guardi e pensi che, nel bene e nel male, hai avuto ragione. Checché ne dicessero altri che di scrittura sapevano soltanto il proprio nome e cognome. Altri che di te non conoscevano neanche un briciolo, figurarsi dimostrare rispetto.
Sorridi perché, forse per la prima volta nella tua vita, sei in pace con te stessa. Ti sei accettata, hai capito veramente che quella che bussava sotto le ceneri eri veramente tu, dovevi solo darle ossigeno per respirare ed emergere. Tu sei così, sei forse nata così, non puoi farci nulla, coi tuoi pregi e i tuoi difetti. E non vorresti essere nessun altro.

Certo, non hai ancora assolto i tuoi doveri di adulta. Cerchi ancora casa, speri di riuscire a guadagnare abbastanza per poter vivere insieme al tuo fidanzato, che è ancora lontano e ti manca. Ti chiedi se mai avrai un figlio, visto che gli anni passano (e sai già il nome se sarà maschio, ma ti andrebbe bene anche una femminuccia, figuriamoci!).
Ma non hai paura. Quello no. Quel terrore di un tempo è scomparso. Non ne rimane neanche il riflesso.




giovedì 28 maggio 2015

Il Cacciatore di Ombre in ebook ( e la presentazione in libreria!)

Dopo il Salone... ci si riposa, ci si ricarica. Ma questo l'ho già detto. Soprattutto si aspetta, con grande trepidazione, l'uscita in ebook de Il Cacciatore di Ombre... e finalmente l'attesa è finita!

Eccolo qui, fresco di digitale!

Per chi, invece, non vuole rinunciare al profumo della carta stampata (e siete in tanti ad avermelo chiesto!), può ordinare una copia direttamente al sito della casa editrice La Corte Editore, inviando una mail a info@lacorteditore.it. A breve, comunque, vi terrò aggiornati su eventuali cambi del modus operandi per l'ordine.



Per chi invece è dalle parti della mia Asgard (leggasi: Sondrio), vi informo che SABATO 6 Giugno, alle ore 18:00 (6-6-6pm, coincidenze? io non credo XD) presenterò Il Cacciatore di Ombre presso la Libreria Mondadori di Via Trieste, che sarà l'unica libreria, durante tutto il 2015, ad avere il libro in vendita in anteprima assoluta.
Quindi, se volete approfittare anche per avere una copia dedicata, non lasciatevi sfuggire l'occasione! ;-)



mercoledì 27 maggio 2015

E dopo il Salone...

Il Salone del Libro di Torino è andato oltre ogni mia aspettativa. All'alba del quarto giorno, solo 6-7 copie erano rimaste disponibili allo stand de La Corte. Io le guardavo con scetticismo, non perché credevo che sarebbero rimaste lì... ma perché non avrei mai immaginato una risposta simile da parte dei lettori. Tra sabato e domenica è volata una copia dietro l'altra, c'è stato un momento in cui ho dovuto dire "arrivo subito, sto scrivendo una dedica!". I quattro giorni della fiera sono volati, senza neanche farmi sentire i morsi della fame del tanto che ero presa. E lunedì, nelle prime due ore, le ultime copie sono andate a ruba. Tanto che a mezzogiorno ho pensato "ok... e adesso cosa faccio...?!"

Sono tornata a Sondrio che non avevo neanche realizzato la cosa. Sold out, mi martellava in testa, ma non recepivo il messaggio, non ne coglievo il significato fino in fondo. E' solo quando gli amici ti chiamano e ti dicono "allora com'è andata?" che ti si fiaccano le gambe e lo dici ad alta voce, e non sai se quella che ti fa tremare le labbra sia dovuta alla tensione accumulata o all'emozione. Non lo so ancora adesso...

In questi quattro giorni ho conosciuto persone splendide. In primis lo staff de La Corte: oltre a Gianni, ho stretto la mano a Teresa, Franco, Emanuele, Giulia... una simpatia nata a pelle, ed è anche grazie a loro che i miei giorni allo stand sono stati così piacevoli. Per non parlare degli altri autori! Antonio Lanzetta (grandissimo Antonio :D), Matthias Graziani (ammazza che occhi azzurri! Bastavano quelli a convincerti a comprare Sottopelle... io me lo sono letto in treno, non perdetevelo!) la sprintosissima Barbara Bolzan (#ilfurtodeimunchèandatoaruba #devoandareacomprarelapenna), il grande Edoardo Stoppacciaro (doppiatore, per chi non lo sapesse, di Robb Stark e di Ori de Lo Hobbit... inutile dire che l'ho asfissiato per farmi dire le battute più famose!), e poi Nicolò Papi, Roberta Ti, Sara di Furia, Serena ObertElena Bosca... sabato eravamo così tanti che rischiavamo di calpestarci allo stand, ma chissenefrega! Eravamo scatenati, elettrizzati, il Salone era una festa per noi.

(no, non sono la nana del gruppo... per evitare di coprire Sara ho piegato le ginocchia :P)

E adesso?

Adesso ci si riposa. Ci si ricarica. Sono stati giorni divertenti ma anche faticosi. Il prossimo obiettivo è riuscire a leggermi tutti i libri che ho acquistato a questo giro. Non finirò mai XD