giovedì 13 ottobre 2011

Traguardo

Avrei dovuto scrivere questo post almeno dieci giorni fa, ma non mento se dico che il lavoro (anzi, I lavori) hanno assorbito la quasi totalità del mio tempo. Ho avuto appena la possibilità di dedicarmi alla musica e allo sport (tiro con l'arco, da una settimana, e mi sono scoperta talentuosa, ne sono felice :-) ) e, soprattutto di fermarmi a riflettere.

Il 1 ottobre... "e son 30" ho detto quando mi sono alzata dal letto. E sinceramente l'ho detto con meno amarezza di quanto mi sarei aspettata. Vuoi un po' la prospettiva della festa che si sarebbe consumata quella sera, vuoi un po' la compagnia (sono venuti amici un po' da ogni dove, Luigi da Formia, Luca da Torino, i miei amici di scherma da Lecco e dintorni), vuoi un po' la bella giornata, non ci ho pensato quasi per niente. Fino alla sera prima contavo anche i minuti per godermeli da "under 30" - forse perché appunto consideravo gli over 30 i vecchietti "più vicini" a me, perché cominci a sentire forte il peso delle responsabilità. Ora non scappi più, sei grande, e altre cantilene simili.
Eppure, quando è suonata la campana fatidica, quando sono arrivata alla sera, al cuore della giornata (a cena in 17, più spumante e torta al nostro pub preferito con tanto di concerto del gruppo -  e canzone scritta in mio onore O.o - ) ho tirato le somme e direi che il conto finale non è affatto salato.
Anzi.
Ho dato uno sguardo alla tavolata, alla gente che l'affollava, e non avete idea della felicità che ho provato. Nella mia testa ho comparato la situazione di qualche anno fa con quella attuale e mi sono resa conto che, con le scelte fatte con la mia testa, col cuore e senza altra imposizione, ho guadagnato molto, molto più di quanto ho perduto. Fino a qualche anno fa non credevo di poter avere così tanti amici, così tante persone che tenevano a me soltanto per ciò che sono. Così tante persone che amano il mio carattere benché difficile, a cui piace ciò che faccio e perché, persone per le quali voglio un bene infinito. Persone che avrei voluto abbracciare e ringraziare una dopo l'altra per farmi sentire così bene. Avevo a tavola non solo amici, ma veri fratelli e sorelle, e non ho smesso di ridere un solo istante. 
Quello era l'importante. Era tutto così diverso dalla situazione di qualche anno fa. Ero me stessa ed ero felice di esserlo, anno più anno meno.

Per questo i pensieri di invecchiare non mi hanno toccata più di tanto. Certo, qualcosa "senti". Non come acciacchi eh XD ma come responsabilità, l'ho detto anche prima. Non avere ancora una casa propria e un lavoro garantito sono sempre scogli delle mie giornate, ma io vado avanti consapevole di farmi il culo (passatemi la finesse) per i miei sogni. L'ozio? L'ho dimenticato. Io lavoro, notte e giorno. Il sogno si sta avvicinando, devo solo sprintare per le ultime falcate.

E alla fine, poi, l'età cos'è? La insegui quando sei piccolo, la disprezzi quando cresci. Come la volpe e l'uva, alla rovescia. Ma a me l'età ha portato molte esperienze, condensate in pochi anni... un vortice dirompente di avvenimenti. Ho fatto cose che altre mie coetanee non hanno fatto o nemmeno avuto il coraggio di fare. Il gruppo; la scrittura; il lavoro; le passioni, lo sport, la musica... Lo studio in accademia, e poi i viaggi, le follie, gli amici...  ultimo ma non ultimo, Enrico, il mio fidanzato. Averlo accanto nel compire i 30 è stata la vera felicità.

La cosa più bella, alla fine della giornata? Aver scoperto di essere rimasta, dopo tanto tempo, la "testa di cazzo" che ero ai vent'anni. Vi assicuro che sono soddisfazioni!
E per citare una persona che più che un amico è un fratello: "Tu non invecchi: tu avanzi di livello."
Eh già! :-)


PS: beh.... ovviamente non poteva mancare l'auto-regalo di compleanno: il bellissimo Chapman Stick che sognavo da un po'!