sabato 29 gennaio 2011

The first and the last

Primo post del 2011. Non è che ci dia un significato mostruoso solo per questo, ma è curiosa la coincidenza che lo stia scrivendo all'alba di qualcos'altro che invece è agli sgoccioli.

Siamo all'ultimo capitolo del libro a quattro mani (escludendo l'epilogo che però è veramente semplice, se paragonato al resto) e vi giuro, è qualcosa che spaventa. E' sollievo e timore allo stesso tempo. Sono le battute finali, l'ultimo atto, l'apogeo di ogni azione che abbiamo scritto fin adesso. E deve essere all'altezza di quanto è stato scritto prima, senza cadere di tono, senza deludere. Allora curi ogni singola espressione, non verti mai sul banale. E' il momento in cui i tuoi personaggi vincono o perdono, o fanno pari e patta (non spoilero niente :P ). E' il momento in cui tiri le somme, in cui tutto verte in un unico punto, senza se e senza ma. Se solo immaginarlo dà un senso di vertigine, vi giuro che mettersi a scriverlo è qualcosa senza pari. Esiti sulla tastiera, cerchi l'espressione più appropriata, cerchi di non scordarti di nessun punto di vista o rifletti su quale sia meglio adottare, ti sforzi che la prima stesura sia quella vincente. E' difficile, ve lo giuro, soprattutto quando, essendo due scrittori a lavorare insieme, quest'emozione ibrida la si condivide.

Escludendo la saga che ho scritto a 15 anni (da non considerare, perché stilisticamente inguardabile X-D) non sono mai arrivata al finale di un mio libro, ed è qualcosa impossibile da descrivere. Posso solo scrivere e sperare di dare il mio meglio nell'ultimo sprint finale.
E dopo?
Niente spoiler, mi spiace. La storia finirà qui? Ci saranno seguiti? Ci saranno altre storie connesse a questa? Sarà un ciclo o un romanzo a sé?
Posso solo dire che chi mi conosce sa la risposta.