lunedì 29 novembre 2010

THIS... IS...

..... ASGAAAAAAAAAAARD!

lunedì 15 novembre 2010

A dead notebook's elegy

Lo ammetto, quello che sto trattando è una cosa un po' strana.

Oggi pomeriggio mi arriva la telefonata dal centro di assistenza a cui avevo affidato il mio portatile che giovedì scorso, senza motivo apparente, si era rifiutato di partire dopo l'accensione (cioè vedevo accese le spie ma lo schermo restava nero). Già avevo un sospetto, che oggi mi è stato confermato: scheda madre andata, sostituirla mi costerebbe più che comprare un notebook nuovo.

Ok, al di là della seccatura di dover spendere altri soldi per un portatile (dato che come disoccupata non ho un introito fisso), al di là del fatto che comunque dovrò reinstallare tutti i programmi che aveva su... ammetto che un po' d'amaro in bocca ce l'ho.

Lo so, lo so, ci son cose ben più gravi di un portatile che fa kaputt. Solo che un po' ti ci affezioni. Con quel portatile ho cominciato a scrivere durante i miei primi viaggi. Molte trame sono nate lì, e ancora sono là dentro (fortuna che il disco rigido posso recuperarlo). Con quel notebook ho attraversato l'Italia, ho trascorso pomeriggi in riva al lago, in baita; anche solo seduta sul predellino del treno sorbendomi viaggi lunghi ore ed ore senza manco il riscaldamento, beandomi del calore alle gambe infuso dal suo alimentatore.
Me lo sono portato sempre appresso, lavorando non solo di scrittura, ma anche con sceneggiatura e montaggio. Mi ha permesso di lavorare ovunque fossi. Era uno strumento fisso nelle mie giornate in biblioteca, oppure un momento di svago tra una scrittura e l'altra.

Insomma, in questi quattro anni, mi ha accompagnato praticamente dappertutto e un po' mi dispiace sia "morto" così all'improvviso. L'unica consolazione è che almeno lo userà mio nipote per giocare, provando a immaginare di scrivere le parole che ha in testa. Un po' come faccio io. ^_^

venerdì 5 novembre 2010

Away

Molte persone mi hanno chiesto se non ho mai avuto l'impulso di andarmene da dove vivo e trasferirmi laddove potrei avere più possibilità professionali.

In molti mi hanno chiesto se non mi sentissi soffocata a stare dove stavo, senza provare il desiderio di trovarmi in mezzo a una grande importante città.

Di grandi città ne ho visitate: Firenze, Roma, Torino, Milano, Genova... queste per citarne alcune. Firenze mi ha preso il cuore, non posso negarlo: l'arte di cui è pregna me la rende una principessa.

Però...

Rispondete sinceramente: quanto cuore avreste di abbandonare questo?

giovedì 4 novembre 2010

Back from LC&G

Il Lucca Comics & Games è stato come sempre un momento di estraneazione dalla realtà. Dannatamente piacevole, come ogni anno. Peccato per la pioggia, che ha un po' rovinato le ultime due giornate a chi - come la sottoscritta - era in cosplay. Ma alla fine pazienza: l'importante era vedere gli amici, farsi due risate insieme, condividere qualcosa in quei giorni per poter sopperire alla mancanza di non vedersi mai tutto l'anno.

Non sono riuscita ad avere l'autografo di Terry Brooks... in compenso sono riuscita ad avere quello di Alfonso Zarbo (autore di Ivengral). Ho rivisto tutti i miei amici del Workshow: abbiamo presenziato all'inaugurazione della mostra con il lavoro finale dell'ultimo anno. Vedere il proprio pannello con concretizzate le proprie creazioni dà una soddisfazione indicibile.

Sono anche felice perché durante il LC&G è andato a ruba il secondo numero della rivista Effemme edita da Delos Books, che conteneva il mio racconto, con tanto di nome e cognome sulla copertina. Ne ho riservato una copia anche per mia nonna, che lo desiderava tanto :-D

L'unico rimpianto è non essermi comprata un ciondolo raffigurante una Banshee... fatto a mano, in argento, pezzo unico. Ma 90 euro era veramente troppo :-S

La cosa strana di Lucca è stato il ritorno. Sono arrivata a casa con una carica scrittoria addirittura soffocante. E' da ieri mattina che scrivo senza sosta, senza fare pause. Insieme al mio amico, con cui stiamo lavorando a una trama a quattro mani, abbiamo scritto qualcosa come venti pagine in una sola giornata. Nel pomeriggio si andrà avanti e, nell'attesa, lavoro sulle mie trame "solitarie" continuando quelle per le quali mi sento più ispirata, quest'oggi.

Voglio finire, voglio finire. Una volta che scopri l'emozione del concretizzare, del mostrare, del pubblicare, diventa il tuo vello d'oro, il tuo obiettivo. Condividere il tuo mondo, le tue emozioni nel far vivere le avventure dei tuoi personaggi... non si può lasciare tutto questo nel cassetto. E' un'eresia il solo pensiero.

Quindi, rimbocchiamoci le maniche, scaldiamo la tastiera, e andiamo!