mercoledì 30 marzo 2011

A mali estremi...

...soluzioni estreme. Purtroppo è vero. E' pazzesco, quasi non me ne rendo conto, che una "banale" discussione familiare abbia portato a galla qualcosa di latente. Gli altarini si scoprono e, mentre io non ho mai nascosto ciò che pensavo, scopro molte cose che invece gli altri pensano di me. Mi spiace, ma non poter reagire quando mi si dà della fallita solo perché "tu sei ancora in questa casa e non hai il diritto di parlare" è troppo. Non lo sopporto.
Da qui la decisione: andare a vivere per conto mio. Con tutti i pro e i contro della faccenda.
La cosa mi rattrista. Non è paura, no. Davvero, lo giuro. Mi rattrista perché è una decisione sofferta, data dal non avere alternativa. Io ho sempre cercato di avere rispetto per gli altri ed è assurdo avere il diritto di avere rispetto soltanto tra le mura di casa propria. E' triste sapere che l'unico modo di avere il semplice diritto di esprimersi, di dire la propria opinione, di poter far valere la propria persona sia di non avere debiti con nessuno. Davvero triste.

Ho appena rintracciato l'appartamento candidato. 50mq, bilocale, arredato, no spese condominiali, a poca distanza dalla città. Compromessi, sempre compromessi. Stavolta, però, sono lucida. Incredibilmente lucida.
Auguratemi buona fortuna. Mi servirà.

1 commento:

  1. Penso che sia importante non avere debiti con nessuno, essere indipendenti e conoscere la verità sulle proprie radici, sul "dove" riponiamo il nostro affetto. Ti auguro buona fortuna!

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