giovedì 15 novembre 2012

Rime dantesche per un programmatore (2)


Dopo sere a bestemmianti straordinari
si profila a me l'odor della riunione
già da agenda spaventa con gli orari
che del pranzo neanche danno l'illusione
Ci sediamo simil tavola rotonda
e già scorgo il relator capo coglione
che il discorso improvvisa e se lo scorda
Perchéééééé? Lui a parlar non vale cicca!
Ma per me questa gente sembra sorda
e la mia mente sotto torchio ben s'incricca
su questioni di natura commerciale...
Io che c'entro?!?! Perché ho cotal ripicca
di rottura d'apparato genitale?
E quei dati ch'io ho redatto l'altre volte
nessun uomo mostra ben di consultare
alche io alzando mano dico "'Scolte,
dubbi avete di tecnica natura?"
Lor si giran verso me con facce stolte,
l'ignoranza nei lor occhi fa paura
e tra loro si solleva rauca voce
"Ah sei tu che ci stampa ogni visura?"
Dentro me ringhio s'alza di can feroce
neanche san il nome mio gli imbecilli!
e decido di levarmi questa croce
"Sono il tecnico che solve i cavilli
ch'ogni dì mandate senza darmi modo
di rispondervi che già ne avete i grilli"
Manco avessi preso a Cristo un sacro chiodo:
"Non sapevam di tua apparsa in tal incontro!"
E alché la bestia interna scrolla il giogo
e per rabbia chiede sanguinoso scontro;
girandommi verso il mio caporeparto
che avvampa, fa sorriso e poi per contro
"Beh che vuoi, mal che vada odi soltanto."

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