"Io vivo secondo le mie forze, la mia natura, ciò che mi circonda e attiro su di me, nel bene o nel male. E quando la mia vita avrà fine, avrò ancora la forza di guardare su verso il cielo, fissare le stelle e dire: sono come voi, io c'ero e ho vissuto, bruciando anima e vigore al massimo, fino alla fine del mio tempo."
martedì 13 novembre 2012
Rime dantesche per un programmatore
Martedì, trastullando su un errore
nel codice nascosto e gran fetente
il telefono mi trilla e fa terrore
quando vedo sul display il mittente
e l'identità sua non voglio vera:
Nooooo.... Nooooo! Lo spaccamaroni di cliente!
Rispondo e la sua voce, oscur preghiera,
mi trapana l'orecchio e sa di piaga
"Voglio tutte le modifiche entro sera."
La mia risposta alché si mostra vaga:
"Ma guardi, se tempo neghi per testare
e per fretta dai anche brutta piega
garanzia io non posso assicurare."
Non avessi mai detto cotal blasfemo:
"Son cliente, ciò che dico devi fare!"
E alché la mia pazienza viene meno
e impugnando cor, cervello e denti stretti
la cornetta del telefon stringo e tremo
di gran rabbia e rottura ai cosiddetti;
senza chieder dei colleghi blandi aiuti
mi pronuncio ad esternar giusti rispetti:
"Gran cliente, fottesega e i miei saluti."
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